• Rilevi con fotoraddrizzamento
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Rilevi con fotoraddrizzamento

Milano

2004

Rilievi delle facciate di :

Complesso edifici storici ex Whurer a Brescia (soc.Concorde srl)

Palazzo reale a Milano (studio Geodet srl)

Edificio vincolato a Milano in Via Manzoni 14 (Condominio)

Portale del seminario arcivescovile a Milano (Arcivescovado Milano)

Il rilievo rappresenta l’attività preliminare di ogni progetto di conservazione, sul quale si basa la completa conoscenza della facciata sulla quale si dovrà intervenire. Attraverso il rilievo non solo si potranno rappresentare l’architettura e l’immagine della facciata, ma si potranno cercare di comprendere tutti gli aspetti relativi a ogni oggetto di indagine in virtù di una mutata valutazione del rilievo stesso, non più considerato come una pura e semplice operazione di misurazione quanto piuttosto come una vera e propria lettura del manufatto, guidato da un approccio oggettivo molto più attivo e critico. Tra i vari metodi di fotogrammetria a carattere speditivo o semplificato, uno dei procedimenti di più frequente impiego è quello che prevede il raddrizzamento digitale applicabile a oggetti piani o assimilabili ai piani, che si propone in molti casi come un’efficace e economica alternativa alle tecniche tradizionali. Questo metodo è nato per facilitare il lavoro del professionista nell’effettuare rilievi fotogrammetrici in maniera non convenzionale, consentendo da un lato di ottenere un’efficace restituzione dei prospetti basata unicamente su immagini fotografiche, dall’altro di risolvere le problematiche legate alle misurazioni dirette dei manufatti, svincolando il disegno dall’inseguimento sistematico della misura diretta: in sostanza il raddrizzamento realizza una trasformazione omologica, che riporta un piano visivo in scorcio prospettico in proiezione ortogonale. Nella prospettiva fotografica, le linee parallele (come ad esempio quelle orizzontali dei cornicioni o quelle verticali degli spigoli di facciata) possono convergere in un punto di fuga; una volta proiettate, queste linee tornano a essere parallele e il loro punto di convergenza è all’infinito. Premesso ciò, saranno illustrate le varie fasi che questo sistema di rilevamento comprende e che si possono raggruppare sostanzialmente in tre momenti operativi:

– il rilevamento delle misure e il rilievo fotografico, che prevede due distinte operazioni: l’effettuazione di un sopralluogo preliminare al fine di progettare il rilievo, individuando i punti principali su di un eidotipo o schizzo di rilievo; la fase detta di campagna, durante la quale si realizzano la presa fotografica e il rilevamento di massima delle misure facilmente eseguibili e riportabili sull’eidotipo attraverso misurazioni dirette e misurazioni strumentali, mediante l’utilizzo di teodolite, rilevando almeno quattro punti (detti punti di appoggio) riconoscibili su ogni piano da restituire;

– il processo informatico, che prevede in sequenza le seguenti operazioni: trasferimento dell’immagine fotografica su computer tramite acquisizione mediante scansione, convertendo la fotografia in una matrice digitale; raddrizzamento, o serie di raddrizzamenti, al computer delle immagini fotografate e successiva mosaicatura multiplanare (giunzione delle immagini) delle stesse una volta raddrizzate e riportate alla stessa scala;

– la restituzione grafica, la quale prevede la digitalizzazione manuale del prospetto direttamente da monitor; l’elaborazione grafica restituisce le informazioni formali e dimensionali della facciata fotografata riproducendo indirettamente le misure, digitalizzando e sovrapponendo manualmente le linee bidimensionali all’immagine raddrizzata direttamente a video.

La geometrizzazione o editing degli elementi misurabili e visibili dalle immagini (effettuata con un programma cad) trasferisce in disegno geometrico e vettoriale ogni immagine raster (cioè l’immagine prodotta dallo scanner in formato numerico e non vettoriale), in modo da costituire la base sulla quale produrre le elaborazioni grafiche finali. In commercio esistono numerosi software dedicati al raddrizzamento fotografico, i quali possiedono tutti più o meno le stesse caratteristiche e i quali possono essere conosciuti anche tramite internet consultando i relativi indirizzi in rete. In conclusione si può affermare che la fotogrammetria digitale semplificata basata sul raddrizzamento fotografico può costituire una valida alternativa a metodi tradizionali come la stereofotogrammetria, la quale è poco sfruttabile a causa degli alti costi e difficilmente applicabile in casi di edifici non monumentali quando le risorse finanziarie di spesa dedicate alla fase di rilevamento siano modeste.