• Palazzo Trivulzio  Trecchi
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Palazzo Trivulzio Trecchi

2500 mq.

Lodi

2013

Castello Trecchi di Maleo – Lodi

Destinazione: residenziale

Committente :Tribunale di Milano

Rilievo geometrico per stima immobiliare

Il fondo con relativo castello viene donato nel 1485 da Galeazzo Maria Sforza al conte Galeotto Bevilacqua per poi passare alla Famiglia Trivulzio Giulia Trecchi e Giangiacomo Trivulzio commisionarono la costruzione del “palazzo o castello” nel 1532 e i lavori durarono fino al 1594 . Il nuovo palazzo sorge sulle vecchie fondamenta mentre il fossato viene riempito e diviene l’attuale Via Trecchi. La cinta muraria diviene il muro del giardino privato, un vero e proprio Hortus Conclusus. Perde le forme e la funzione di fortezza difensiva per diventare una dimora gentilizia tanto da venire rinomato nelle cronache del tempo come il “paradiso”. Da qui in poi si può chiamare palazzo e non più castello. Per quanto riguarda l’autore della costruzione, da un documento del 1640 si pensa sia stato progettato dall’architetto Vincenzo Seregni ma altri attribuiscono la costruzione del palazzo a Pellegrino Tibaldi, rinomato architetto lombardo. Secondo quanto riportato dallo storico cremonese Alessandro Lamo, nel 1567 alcune sale del palazzo vennero decorate da Bernardino Campi con la collaborazione di Gerolamo Del Leone, piacentino e Daniele Cuneo, milanese. Alcune di queste sale sono ancora oggi conservate.  Il pittore Bernardino Campi eseguì la decorazione della volta ottagonale della Cappella, della sala dell’Olimpo (così denominata perché decorata con affreschi che raffigurano scene mitologiche) e della “Sala del Nettuno” dove sono rappresentate nella volta scene allegoriche legate alle divinità marine . Nel 1642 il palazzo venne acquistato dalla famiglia del marchese Giovan Battista Trecchi e rimase ai discendenti della nobile famiglia cremonese fino alla meta’ degli anni settanta, quando fu venduto. La Trasformazione neogotica con l’aggiunta dei merli al palazzo e al muro di cinta avvenne durante il restauro del 1853 voluto dal marchese Manfredo Ignazio Trecchi . Le finestre di primo piano prima rettangolari divennero ad arco a tutto sesto e quelle dell’ammezzato in tonde, quelle in cima al palazzo bifore vezzose. All’inizio del novecento il marchese Biandrà Trecchi ristrutturò la dimora con ampliamenti, trasformazioni e adeguamento alle moderne comodità fino a portarlo all’aspetto attuale. Dal 1929 al 1979 l’edificio fu proprietà della famiglia Landi di Chiavenna Manfredi per poi passare di proprietà ad una banca ed essere messo all’asta . Nel 2001 viene acquistato dalla soc. Immobiliare Eleonora srl che avviò i lavori di restauro effettuati fino al 2011.